Tratto da guide.supereva.it
Recensione di Gaetano Menna
Lello Brandi: blues, feeling e pulsioni sudamericane all’ombra
del Vesuvio
Del bassista storico degli Osanna si erano un pò perse
le tracce dopo che aveva lasciato il gruppo negli anni Settanta.
Ora torna, dopo più di 30 anni, con un album tutto suo,
in cui lascia il basso per imbracciare la chitarra solista e
per cantare. La recensione del disco:
Lello Brandi
Osanna Blues
Afrakà 2009
tracklist:
1) Senza ‘Na Lira
2) Noi
3) Napoli Va
4) Medley Canzona (There Will Be TIme - I Know I know)
5) Osanna Blues
6) Daddy
7) Isla Negra
8) Garbage
Osanna blues” (pubblicato dall’etichetta Afrakà)
è il titolo del disco di Lello Brandi, il bassista storico
della band napoletana degli Osanna.
Dell’artista si erano un pò perse le tracce dopo
che aveva lasciato il gruppo negli anni Settanta, dedicandosi
alla professione di commercialista. Così come aveva fatto
il batterista Massimo Guarino dedicandosi all’attività
di architetto. Brandi lo abbiamo visto recentemente collaborare
con Lino Vairetti al disco “Prog Family” del gruppo
delle origini gli Osanna… ora torna, dopo più di
30 anni con un disco tutto suo, in cui lascia il basso per imbracciare
la chitarra solista e per cantare. Torna alla musica, citando
i versi di Neruda, quasi a giustificarsi: “E’ tardi
in questa età per un inizio. E’ tuttavia questo
è il mio sentire”.
Ma Lello non ha bisogno di giustificarsi. La musica ce l’ha
nel sangue. E si sente Osanna Blues è un disco “verace”,
figlio delle radici e delle passioni. E’ suonato e cantato
con ospiti del calibro di Agostino Marangolo, Gianni Guarracino,
Ernesto Vitolo, Franco Giacoia, l’amico di mille avventure
Lino Vairetti; si avvale del missaggio di Gigi De Rienzo, del
mastering di Bob Fix e della collaborazione di Sergio Williams
per i testi (il traduttore che aveva collaborato al disco “Palepoli”
degli Osanna). Nel disco c’è un medley in cui la
dedica agli Osanna della colonna sonora realizzato con Bacalov
di Milano Calibro 9 (film cult dell’epoca) si sposa con
un suo brano appassionato “I Know I Know”. Lo strumentale
che dà il titolo al disco, Osanna blues, è per
l’appunto un blues sanguigno e pulsante. Funky- blues
è “Senza ‘na lira” che tra le pieghe
del testo anglo-partenopeo rende omaggio a Renato Carosone (“Tu
l’americano no, nun ‘o può ffa“). Quindi
“Daddy” con testo in inglese. E “Garbage”,
ottimo rock blues strumentale
“Noi” è invece una canzone d’amore
che sprizza cuore e sentimento. Al di là del blues emerge
in particolare la passione per le atmosfere alla Carlos Santana
come dimostra “Napoli va”. Il brano cantato in napoletano
è un inno d’amore per Partenope un canto di denuncia,
un grido di dolore ma pure uno stimolo a migliorare: Napoli
cambia se lo si vuole davvero, il mutamento nasce dall’impegno
reale, concreto in primis dei napoletani a volerlo fare. Canta
Brandi: “Grann’è ‘a storia ‘e
sta città e nessuno ‘a po’ inguaià”.
Latineggiante è anche “Isla negra” superba
canzone in spagnolo. Insomma una grande ritorno che non è
nostalgico, che propone un percorso artistico di grande personalità.
Un bel disco di blues, feeling e pulsioni sudamericane all’ombra
del Vesuvio.
Gaetano Menna